Quantcast
Channel: DavideMaggio.it » Cucine da Incubo
Viewing all 57 articles
Browse latest View live

Cucine da Incubo 6: chef Cannavacciuolo va «Da Penna». Ecco com’è oggi il ristorante

$
0
0
Cucine da Incubo 6 - Cannavacciuolo "Da Penna"

Cucine da Incubo 6 - Cannavacciuolo "Da Penna"

Antonino Cannavacciuolo va a Busalla, in provincia di Genova, per la seconda puntata di Cucine da Incubo 6, in onda questa sera sul Nove. Il suo compito sarà quello di provare a salvare le sorti del ristorante pizzeria Da Penna, e abbiamo fatto una ricerca per scoprire se la missione può o meno dirsi riuscita.

Cucine da Incubo 6: Da Penna

Negli anni ‘90 erano davvero tanti i clienti che andavano a mangiare Da Penna ma col tempo sono diventati sempre meno. Gianfranco Penna, il cinquantaduenne proprietario del locale, si trova in grossa difficoltà e come lui i suoi dipendenti: le entrate diminuiscono, molti crediti sono ormai andati perduti, mentre le uscite aumentano e basta, per le spese di gestione e i debiti da saldare. La situazione è precipitata per un insieme di problemi e così è stato richiesto l’intervento di Antonino Cannavacciuolo per provare a rimettere in sesto le cose. Sarà bastato?

Da Penna dopo l’avvento di Cucine da Incubo

I problemi lamentati dallo staff e dal proprietario si evincono tutti dai commenti rilasciati negli ultimi anni su TripAdvisor. Come sempre c’erano clienti che si dicevano soddisfatti, ma in tanti denunciavano scarsa attenzione per il cliente e l’igiene.

“Pizza cruda, faceva veramente pietà per non dire peggio ( anche se fosse stata cotta ). 1 ora di attesa per avere sul tavolo delle pizze indecenti! E tra l’altro in tutto il ristorante erano presenti al massimo 10 persone. Il titolare, che puzzava pure di sudore… serve ai tavoli, fa il pizzaiolo e va pure in cassa… e dopo aver toccato i soldi senza guanti va a fare da mangiare… ottimo no? Il peggio mai visto in mia” (Manuel B, 30 settembre 2015)

“Non fatevi ingannare dalle varie pubblicità che si trovano già all’uscita dell’autostrada di Busalla non andateci. Il locale triste, sporco e non parliamo del servizi. Il personale se così si può chiamare e inesistente e scorbutico. I piatti non sono degni di un ristorante. La pizza è immangiabile…. non capisco con che criterio siano state scritte le precedenti recensioni. Sconsigliato agli umani!!!” (CristianP896, 12 marzo 2016)

“Senza dilungarmi in parole posso solo sconsigliare questo posto per la qualità, la non bella presenza del titolare ed il servizio come tempi di attesa e risultato finale. Negativo al 100%” (tripper, 11 settembre 2017)

L’intervento del programma c’è stato lo scorso dicembre e, a fronte di clienti contenti e incuriositi dall’esperienza televisiva, purtroppo i commenti negativi ancora persistono. Segno che c’è ancora da lavorare per non perdere quanto di buono si è riusciti ad imparare.

“Il locale ristorante è stato rinnovato dalla trasmissione del famoso chef Cannavacciuolo rendendolo molto accogliente. Noi già clienti per il giropizza siamo sempre molto contenti della focaccia al formaggio meglio che a Recco e delle pizze in generale … L’impasto è buono. Sicuramente la parte del bar è ancora da rivedere ma piano piano si fa tutto. Gentilezza al primo posto. Prezzi onesti. Credo che meriti una visita per la qualità chiudendo un occhio sui particolari che non c’entrano niente con quello che poi uno gusta” (PiciaGenova, 16 dicembre 2017)

“L’avvento del mitico Cannavacciuolo ha giovato molto al locale, anche la pizza e la focaccia al formaggio sono eccezionali. Gianni, il titolare è una cara persona, sempre disponibile e cordialmente preparato. Ottima varietà di cibo e bevande, ancora alcuni particolari da rivedere ma siamo sulla strada giusta! A presto, torneremo” (Alessandro R, 4 gennaio 2018)

“Purtroppo poca attenzione nella preparazione dei piatti lunghe attese e la preparazione delle pizze risulta confusionaria e discontinua i pizzaioli hanno più volte consultato il menu per sapere cosa mettere nel condimento, i dolci sono stati serviti ancora congelati al loro interno anche se il personale e il titolare cercano di assere presenti e attenti ma questi errori sono imperdonabili” (Cinzia B, 14 gennaio 2018)

Cucine da Incubo 6 - Cannavacciuolo "Da Penna"

Cucine da Incubo 6: stasera tutti «Da Odilio». Ecco com’è oggi il ristorante

$
0
0
Cucine da Incubo 6 - Da Odilio

Cucine da Incubo 6 - Da Odilio

Per la terza puntata di Cucine da Incubo 6 Antonino Cannavacciuolo va in provincia di Viareggio, precisamente a Torre del Lago, dove si trova il ristorante Da Odilio: aperto dagli anni ’70 e gestito da sempre dalla stessa famiglia, sente di aver bisogno dell’aiuto dello chef partenopeo, che per questa missione avrà dei piccoli aiutanti.

Cucine da Incubo 6: Da Odilio

I titolari sono i fratelli Riccardo e Giuseppe Montanini, subentrati al padre Odilio e affiancati dalle rispettive mogli, Anna Maria e Daniela. Riccardo e Giuseppe sono agli antipodi: hanno caratteri e modi di fare diversissimi (diligente, responsabile e molto serio Riccardo, meno sofisticato e troppo diretto, anche con i clienti, Giuseppe) e sono perennemente in conflitto. Le due cognate, per seguire i mariti, si sono ritrovate cuoche per caso del locale. Le continue liti e le grandi diversità all’interno dello staff hanno portato il ristorante a un punto di non ritorno dove il rischio di fallire è ormai concreto. Saranno i bambini di una scuola elementare a dare una vera lezione di vita ai ristoratori. Ma i consigli di Chef Cannavacciuolo basteranno per superare le difficoltà?

Da Odilio dopo l’avvento di Cucine da Incubo

Stando a quanto si evince dai commenti presenti su TripAdvisor, il problema è solo di tipo organizzativo, perchè le pietanze hanno sempre soddisfatto clienti e le recensioni, tranne qualche caso isolato ed ipercritico, sono sempre state tutto sommato buone.

“Non mi pronuncio sulle pizze poiché non le ho mai assaggiate, ma sulla parte ristorante direi che ci siamo. I piatti sono gustosi e le razioni non sono per nulla striminzite. Ottimo l’antipasto caldo di mare. I prezzi sono nella media di un ristorante medio/economico della Versilia. Sulla statale, in genere, si trova parcheggio gratuito senza allontanarsi troppo” (EGtogether, 13 settembre 2017)

“Locale ubicato nelle vicinanze del lago, ambiente informale e semplice. Abbiamo assaggiato una scelta di antipasti di mare (fra cui baccalà fritto, insalata di mare, acciughe fritte, cozze, il tutto con abbondanti dosi di aglio e cipolla), un primo ed un dolce; porzioni normali, tutto nella media, nulla di eccezionale sia come gusto che come preparazione. Il cibo tutto sommato non è male, ma la nota negativa è rappresentata dal proprietario che si pone in maniera presuntuosa, arrogante e scontrosa; in alcuni casi pare quasi stizzito/scocciato delle richieste che gli vengono poste (relativamente ad alcune intolleranze alimentari). Certamente non tornerò più… consiglio che estenderò anche a chi conosco…” (CMax_68, 29 marzo 2017)

“Una bella sorpresa conoscere e provare la cucina di questo ristorante/pizzeria. Prodotti di ottima qualità cucinati con sapienza. Il tutto “condito” dalla disponibilità e cortesia dei titolari e del personale che collabora con loro” (Massimo s, 25 settembre 2016)

“Favolosi. Si dovrebbe pagare il prezzo per lo show. Ottimo tutto. Pizza da Dio, pesce e terra ottimi. Antipasti come musica, a fine serata limoncello per tutti” (Daniele M, 20 giugno 2016)

Dopo l’avvento di Cannavacciuolo, poi, le cose sono ulteriormente migliorate, segno che stavolta lo chef ha fatto centro. Si registrano al momento solo critiche ad alcuni elementi di arredamento, come le luci, che forse non sono state indovinate nella ristrutturazione.

“Menù ottimo abbiamo preso antipasti buonissimi e ben presentati,così anche i primi e tutto il menu.personale molto gentile e veloce.una cosa un po’stonata la devo dire:il locale è di recente ristrutturazione ma la luce per lo meno per il pranzo non è sufficiente ,buona per una cena a lume di candela ma non per il giorno ci vuole più luce troppo cupo” (Paola S, una settimana fa)

“Ottimo ristorante. Ottimo menù. Buoni gli antipasti. Ottimo il primo con i ravioli alla cipolla. Tiramisù di eccellente fattura. Entrando, di giorno, si nota una luce alquanto bassa e diffusa che stona con l’orario cronobiolihico. Per la cena invece l’intensità della illuminazione potrà forse essere adeguata. Il locale tende ad essere non ben riscaldato ed anche piuttosto standardizzato dal punto di vista dell’arredamento rifatto da poco” (Piero S, una settimana fa)

“A me piaceva molto anche prima. Però dopo il recente restailing sia del locale che del menu ha decisamente cambiato volto. Ottimo il nuovo menu, ma da non dimenticare le vecchie portate. Il servizio ottimo, molto gentili, carini, professionali e rapidi. Unica cosa, se il locale è pieno il rumore è un pò fastidioso, ma non insopportabile. Complimenti!” (Marco P, tre settimane fa)

Cucine da Incubo 6 - Da Odilio

Cucine da Incubo 6: Il Vecchio Molino ha resistito al terremoto. Ecco com’è oggi il ristorante

$
0
0
Cucine da Incubo 6 - Il Vecchio Molino

Cucine da Incubo 6 - Il Vecchio Molino (da Facebook)

Continua sul Nove il viaggio di Antonino Cannavacciuolo, impegnato a girare l’Italia e a tentare di salvare alcuni ristoranti in crisi. Dopo Roma, Genova e Viareggio, la quarta puntata di Cucine da Incubo 6 farà tappa a Pieve Torina, uno dei comuni in provincia di Macerata distrutti dal terremoto del 2016. Il paesino conta circa 1.500 abitanti ed il 90% degli edifici è stato dichiarato inagibile, ma il ristorante Il Vecchio Molino è rimasto in piedi.

Cucine da Incubo 6: Il Vecchio Molino

Silvia ha ereditato dalla nonna il ristorante, che ha una storia trentennale alle spalle, e oggi insieme a lei lavorano la mamma Stefania (in cucina), la sorella Serena (in sala) e la migliore amica Loredana (in sala). Uno staff tutto al femminile che ha dovuto fare i conti con la tragedia del terremoto. Il primo istinto è stato quello di chiudere, ma le donne del Vecchio Molino hanno deciso di andare avanti e trasformarsi in una sorta di mensa per i soccorritori, operai e vigili del fuoco. Ora, però, quel flusso è scemato e il Vecchio Molino si ritrova senza identità e motivazioni. Potrebbe diventare un motore per tutta la comunità, ma i problemi del locale non sono solo quelli legati al sisma, perché ruotano anche attorno alla figura della titolare.

Silvia ha perso l’amore per la cucina e per il suo ristorante: si sente stanca e incapace di dare una svolta a questa situazione. Non riesce neanche a comportarsi come un capo presente: lascia troppa libertà ai suoi dipendenti per paura di esser mal vista e non fornisce loro i giusti compiti e le corrette indicazioni. Così le incomprensioni e i battibecchi sono all’ordine del giorno e a risentirne ulteriormente sono il servizio e la cucina. Silvia è in cerca di nuovi stimoli. Vorrebbe che “Il Vecchio Molino” tornasse a essere a tutti gli effetti un ristorante frequentato non più solo da operai, ma soprattutto da clienti che ne apprezzino la cucina tipicamente marchigiana, vorrebbe svecchiare il menu e cambiare il modo di presentare i piatti, ma non sa come fare. Per questo ha chiesto aiuto allo Chef Cannavacciuolo: lui sarà stato in grado di aiutarla?

Il Vecchio Molino dopo l’avvento di Cucine da Incubo

Molto probabilmente sì, ma dovrebbero confermarlo la diretta interessata e il suo staff perchè, basandosi sui commenti dei clienti presenti su TripAdvisor, il locale ha sempre soddisfatto le aspettative, coniugando gusto, semplicità e cortesia. Queste, infatti, le recensioni più significative, partendo dal passato fino ad oggi.

“Ottimo rapporto tra qualità e prezzo per piatti preparati secondo la migliore tradizione gastronomica marchigiana. Piacevole e rasserenante il paesaggio circostante. Gentile l’accoglienza” (Fabrizio O, 23 aprile 2017)

“Il locale è molto carino e accogliente e il personale cordiale e professionale. Abbiamo mangiato un ottima pizza e il tiramisù della casa veramente superlativo!!” (Maria Antoniett… M, 27 luglio 2017)

“Ottima esperienza. Cibo locale di qualità. Portate abbondanti, ben presentate ma soprattutto eccellenti al palato. Cortesia, disponibilità ed umanità affiorano immediatamente. Vivamente consigliato. Ritornerò” (RobZallo, 6 settembre 2017)

“Nonostante il problema del terremoto, i ragazzi del locale offrono accoglienza e ospitalità . La struttura è di tipo campagnolo , non vi aspettate ricercatezza degli interni o dell’arredamento . Per contro simpatia del personale ed eccellenti pietanze . Ottimo anche il prezzo . Consigliato a tutti” (Luca D, 7 novembre 2017)

“5 stelle perché non se ne possono dare di più. Personale cordiale ed accogliente, ci si sente come a casa. Cibo buonissimo e di qualità. Noi abbiamo preso un antipasto di salumi e formaggi, delle ottime pappardelle al cinghiale e un tiramisù. Tutto delizioso. Inoltre i prezzi sono davvero contenuti. Lo consiglio vivamente a tutti” (iMakeItRain, 13 gennaio 2018)

“Se si va verso i monti o si scende a valle, questo locale è lungo la strada di casa. Per me una piacevole sosta nell’andare verso luoghi a me cari ma oggi devastati. Ho trovato in questo ristoranti i sapori genuini delle marche vere. Consiglio una sosta per apprezzare i piatti di tradizione ma anche quelli che vogliono rivisitare la cucina contadina. Ottimo il servizio, puntuale e discreto. Il territorio circostante è la natura vera e padrona del tempo. ottimo rapporto qualità prezzo” (Colomba11, una settimana fa)

I piatti di oggi, però, appaiono molto più curati e sofisticati, segno che il programma ha compiuto la sua missione, togliendo a Il Vecchio Molino l’etichetta di “mensa” per ridargli creatività e originalità.

Cucine da Incubo 6 - Il Vecchio Molino

Cucine da Incubo 6: protagonista Il Ritrovo del Gusto con chef Silvano. Ecco com’è oggi il ristorante

$
0
0
Cucine da Incubo 6 - Il Ritrovo del Gusto con chef Silvano

Cucine da Incubo 6 - Il Ritrovo del Gusto con chef Silvano

Per la quinta puntata di Cucine da Incubo 6 in onda questa sera Antonino Cannavacciuolo va a Francavilla al Mare, in provincia di Chieti, per prestare soccorso al ristorante Il Ritrovo del Gusto con chef Silvano. Per la prima volta il programma del Nove arriva in Abruzzo, per una missione che si rivelerà molto particolare.

Cucine da Incubo 6: Il Ritrovo del Gusto con chef Silvano

Silvano Pinti gestisce un ristorante da sei anni di cui è anche Chef. Oltre a lui, nello staff ci sono: Mira (aiuto cuoca), Matteo (aiuto cuoco e jolly), Giovanna (cameriera) e Ariella (aiuto cameriera). Il ristorante, dopo tempi felici e fortunati, nell’ultimo anno è entrato in un vicolo cieco, come ammesso dallo stesso Silvano. Ed è proprio intorno alla sua figura che ruotano molti dei problemi del locale. A Francavilla al Mare, Silvano è molto conosciuto, ma la ricerca della gloria è spesso causa di distrazione sul lavoro. E così è successo a Silvano. Inoltre, nell’ultimo periodo, Silvano ha perso la sua allegria ed è diventato nervoso e scorbutico: le urla e le sfuriate nei confronti dei membri dello staff, anche davanti ai clienti, sono diventate un’amara quotidianità e in paese la voce si è diffusa. Come se non bastasse, la sua forte personalità non agevola il lavoro di squadra: Silvano, infatti, non si limita solo a cucinare, ma esce in sala a prendere le comande e, spesso, è lui stesso che si occupa dei tavoli lasciando scoperta la cucina. Alle difficoltà del titolare si uniscono anche quelle di uno staff poco professionale, diviso e in continuo contrasto. Nonostante tutto, Silvano non è disposto a mollare. Ha bisogno, però, dei consigli di Chef Cannavacciuolo.

Il Ritrovo del Gusto con chef Silvano dopo l’avvento di Cucine da Incubo

Le recensioni presenti su TripAdvisor disegnano una situazione molto particolare, come se il ristorante di Silvano avesse due anime. Già prima dell’avvento di Cannavacciuolo c’erano infatti clienti soddisfatti per la cure e la qualità ed altri molto delusi: questi ultimi perlopiù erano arrivati nel locale grazie ad un coupon acquistato on line.

“Qualità-prezzo ottima: cibi abbondanti e a km 0 cucinati con semplicità che ti permette di distinguere i gusti …anche il pesce è a km 0. Personale semplice e molto attento. Locale tranquillo. Silvano sempre presente e attento ad ogni necessità Da tornarci per la semplicità è la disponibilità” (Paola V, 22 gennaio 2018)

“Siamo entrati nel locale ed era freddissimo (non esiste riscaldamento), tanti piatti indicati nel menù non sono disponibili. La cameriera propone piatti a sua scelta, antipasti che si servivano negli anni 80. Locale molto fatiscente, tutto molto approssimativo dalla cameriera al cuoco, sconsigliato, sicuramente non ci torneremo mai più” (Domitilla C, 13 gennaio 2018)

“Silvano sempre al top, pranzo da mille e una notte. La sua gentilezza e professionalità ti fanno sentire a casa. Pranzo a base di pesce cotto con semplicità ed esaltando la tradizione” (Maurizio F, 27 ottobre 2017)

“Pizza scadente, servizio da dimenticare, tovaglia e tovaglioli umidi; spiace perché il posto non sembra male, ma davvero il livello della cucina è molto basso. Di sera con coupon acquistato on-line per una cena veloce, per il dolce a scelta previsto nel menù preacquistato ci sentiamo dire: “L’unica cosa mangiabile è la crostata”. Unanime il giudizio: assolutamente insufficiente” (amolevacanze, 16 settembre 2017)

Dopo la trasformazione operata da Cucine da Incubo la situazione non pare essere cambiata granché: ci sono gli entusiasti così come i delusi. Silvano, intervistato da VirtùQuotidiane, ha detto che il cambiamento più grande che c’è stato riguarda la sofisticazione dell’offerta e di conseguenza della clientela perché vuole abbandonare “una clientela di massa per puntare su di una clientela molto più personalizzata e classificata, per salire di livello [...] con la quale è possibile anche soffermarsi per illustrare le particolarità del piatto che andranno a degustare“. Ma, a quanto pare, bisogna lavorarci ancora.

“Come sempre stupidaggini di recensioni stupide per invidie…..mi chiamo guglielmo sono da 4giorni qui a Francavilla vengo a mangiare in questo locale ed è tutto superbo e buono.. complimenti…..pane fatto in casa …..E piatti semplici buoni e freschi” (Guglielmo V, 24 marzo 2018)

“Sono stata a mangiare in questo ristorante con un buono acquistato su Groupon, fomentata dalla curiosità di vedere il cambiamento post Antonino Cannavacciuolo. Locale palesemente “ringiovanito”… Peccato il freddo che abbia patito durante tutto il pranzo. Bene, parliamo di cibo…Antipastini molto semplici e sfiziosi….1kg di carne alla griglia!? A quale tavolo è stata portata??? Ma…soprattutto la griglia dove sta? Dalle mie parti si chiama padella! La cameriera….disarmantemente preoccupata dell’extra per il vino in bottiglia… Arriva il caffé… Fantastico alla Moka…. Pronto in un minuto! A casa mia impiega molto di più ad uscire….si chiamerà caffè al microonde!? Nota di merito per lo chef Silvano, attento e preoccupato per l’esito del mio pranzo! Bhe….potrebbero fare molto molto di più…” (Claudia M, una settimana fa)

“Locale pulito e appena ristrutturato, abbiamo mangiato degli ottimi antipasti il primo peccato un po’ troppo scotto ma il condimento non male. Di secondo silvano ci propone una porchetta al gorgonzola incuriositi accettiamo ma ci arriva salsicce e agnello che abbiamo comunque gradito. idem per il vino optiamo per il vino sfuso ma ci portano quello in bottiglia ci è piaciuto lo stesso prezzi nella norma. Ci tornerò per assaggiare la pizza. Metto per adesso solo tre stelle a malincuore mi dispiace per l’impegno e la disponibilità del propretario si vede che ce la mette tutta però si deve organizzare meglio. Cmq se andate vi consiglio l’antipasto” (marrenzano76, una settimana fa)

Cucine da Incubo 6 - Il Ritrovo del Gusto con chef Silvano

Cucine da Incubo 6: la nuova stagione si chiude in Terra Nostra. Ecco com’è oggi il ristorante

$
0
0
Cucine da Incubo 6 - Terra Nostra

Cucine da Incubo 6 - Terra Nostra

Dopo aver toccato le province di Roma, Genova, Viareggio, Macerata e Chieti, si conclude sul Nove il nuovo viaggio di Antonino Cannavacciuolo in giro per le Cucine da Incubo d’Italia. Per la sesta puntata della sesta stagione il programma arriva per la prima in Sardegna, dove si trova il ristorante Terra Nostra.

Cucine da Incubo 6: Terra Nostra

A Terralba, in provincia di Oristano, c’è il ristorante “Terra Nostra”, nato tre anni fa grazie alla tenacia di Myriam. Dopo diverse esperienze difficili, Myriam, con le sue sole forze, ha realizzato il sogno di aprire un suo ristorante per dare anche un futuro alle figlie, Giulia e Jessica, e tenerle vicino a sé. Nel locale, lei si occupa della cucina e le figlie della sala. I rapporti tra loro però non sono idilliaci: il carattere forte di Myriam e le distrazioni delle figlie creano conflitti tra cucina e sala, le urla non sono rare così come gli oggetti lanciati.

Il pizzaiolo, Andrea, e Gianluca, il fidanzato di Jessica, che pure lavora come cameriere, cercano di fare da pacieri, ma il ristorante non va bene: i clienti scarseggiano e i pochi che lo frequentano sono costretti a lunghissime attese per dei piatti che non sempre incontrano il loro favore. Il sogno di una madre si sta trasformando in un vero e proprio incubo e per questo il Terra Nostra ha bisogno dei consigli di Chef Cannavacciuolo. Saranno sufficienti a salvare la situazione?

Terra Nostra dopo l’avvento di Cucine da Incubo

Prima dell’arrivo di Cannavacciuolo il locale collezionava su TripAdvisor commenti di vario genere. In molti apprezzavano in particolare la pizza mentre i problemi riscontrati più di frequente erano proprio quelli relativi all’organizzazione e ai tempi di attesa troppo lunghi.

“Sono andata di martedì, quindi non c’era il pienone tipico del fine settimana. Pizza buonissima, davvero grande e ben condita. Veloci e la titolare davvero simpatica. Stra consigliata (debby576, 12 luglio 2017)”

“Situato in posizione strategica il locale offre del buon cibo ( anche se ricette un po’ rivisitate) porzioni abbondanti e per gli amanti della musica un po’ di karaoke (sandrac, 9 maggio 2017)”

“Volevamo fare il “giropizza” ma dopo 1 ora di attesa il tavolo non era stato ancora apparecchiato e le cameriere continuavano a dirci che le nostre pizze erano in forno mentre gli altri clienti, arrivati dopo di noi, venivano serviti. Eravamo 5 coppie con 5 bimbi piccolissimi. Alla fine abbiamo pagato le bibite e ce ne siamo andati! Nessun “mi dispiace” ma solo un “e le 4 pizze che stanno per uscire?” Chissa’ quanto avremmo dovuto attendere per la seconda infornata di quel giropizza infinito! Sul cibo non possiamo esprimere quindi nessun giudizio (palmita_11, 2 ottobre 2016)”

L’unico commento post ristrutturazione presente su TripAdvisor non è dei migliori ma sulla pagina Facebook del locale fioccano invece grandi complimenti. Segno che forse c’è ancora da lavorarci ma si è sulla buona strada.

“Nonostante la trasmissione CUCINA DA INCUBO siamo capitati sicuramente in una serata noooo,una pizzeria senza pasta per pizza… va bene chiediamo la carta normale ma anche li molti piatti non erano disponibili,mahhhhh optiamo per della carne alla griglia,ci viene servita dopo parecchia attesa,che dire magari la prossima volta saremmo più fortunati…. in bocca al lupo (sacoca67, una settimana fa)”

“Carne buonissima, servizio ottimo. Locale carino accogliente e familiare. Torneremo sicuramente (Francesco M, 25 marzo 2018)”

“Ristorante accogliente, pare di stare in famiglia, cibo ottimo. Qualità dei prodotti eccellenti ma sopratutto freschi. Staff ottimo! (Daniele O, 9 marzo 2018)”

Cucine da Incubo 6 - Terra Nostra

Cucine da Incubo 7: Antonino Cannavacciuolo riparte sul Nove da El Paso Ranch

$
0
0
Cucine da Incubo 7 - Cannavacciuolo e Tullio de El Paso Ranch

Cucine da Incubo 7 - Cannavacciuolo e Tuccio de El Paso Ranch

Antonio Cannavacciuolo, sempre impegnato a scovare talenti nelle cucine di MasterChef, torna a salvare ristoranti in crisi e lo fa da questa sera alle 21.25 sul Nove. La settima stagione di Cucine da Incubo, prodotta da Endemol Shine Italy e composta da cinque nuove puntate di circa sessanta minuti ciascuna, lo vedrà nuovamente in giro per l’Italia, partendo dal nord – dove si trova il ristorante El Paso Ranch, protagonista del debutto – per arrivare al sud.

Cucine da Incubo 7: El Paso Ranch

El Paso Ranch si trova a Cavallasca, in provincia di Como: è un agriturismo, ranch, maneggio e ristorante, a cui manca una reale identità. Il titolare è Tuccio, campione di arti marziali e grande appassionato di cavalli. Tra le problematiche ci sono i continui litigi tra lui e uno dei suoi quattro figli, Ruben, e la clientela che è latente. Da campione qual è, Tuccio non è abituato a perdere, ma ora sta perdendo il combattimento più importante e, per tenere aperto il suo ranch, si affida alle sapienti mani di Cannavacciuolo: riuscirà lo chef a cambiare la situazione?

El Paso Ranch: com’è oggi dopo Cucine da Incubo

Noi, ci siamo portati avanti, andando a studiare le recensioni lasciate on line dai clienti, per capire se l’avvento di Antonino Cannavacciuolo e dello staff di Cucine da Incubo sia riuscito o meno a compiere il miracolo. L’impresa era senz’altro complicata: dalla pagina Facebook del locale si evince infatti quanto varie fossero in realtà le attività in programma fino a qualche mese fa, tra le quali quella alberghiera, il dog sitting e i corsi di ballo. Un gran caos, testimoniato dall’unico commento di Trip Advisor precedente alla registrazione della puntata, avvenuta lo scorso dicembre.

“Purtroppo tutto negativo: il servizio, il primo, il secondo, il dolce e…persino il pane! I primi troppo unti, il secondo carne insipida e patate molto salate…insomma niente di buono” (Carmela A., 23 settembre 2018)

E la situazione non sembrerebbe essere cambiata molto, almeno stando all’altro commento presente e lasciato dopo la “trasformazione”, su una pagina che comunque risulta troppo scarna, priva di foto e dunque sintomo di una strategia comunicativa assolutamente da migliorare.

“Tutti i miei amici concordano con me che la proprietà di questo posto ha decisamente sbagliato settore. L’abbiano presa a ridere facendo un concorso tra noi per indovinare gli ingredienti presenti nei piatti. La scortesia del personale, evidentemente fuori posto, ha fatto da contorno al peggior pasto nella vita di molti di noi. Speriamo, per il buon nome della ristorazione italiana nel mondo, che chiuda i battenti ORA” (Antonio G., 7 gennaio 2019)

Va un po’ meglio sulla pagina Facebook, gestita in prima persona dai gestori de El Paso Ranch, dove però sono presenti dal 2014 solo tre recensioni e tutte positive, di cui l’ultima molto recente.

“Posto fantastico e rilassante” (Paola Bianchi, 26 febbraio 2019)

Cucine da Incubo 7 - Cannavacciuolo e Tuccio de El Paso Ranch

Cucine da Incubo 7: Antonino Cannavacciuolo a Marino per L’Archetto

$
0
0
Cucine da Incubo 7 - Antonino Cannavacciuolo a L'Archetto

Cucine da Incubo 7 - Antonino Cannavacciuolo a L'Archetto

La seconda puntata della settima stagione di Cucine da Incubo, in onda questa sera sul Nove, ha per protagonista un ristorante che si trova a Marino, in provincia di Roma. Si chiama L’Archetto e a tentare di salvarlo, in un periodo di crisi, non sarà stavolta solo Antonino Cannavacciuolo ma anche alcuni ristoratori che in passato hanno chiesto l’aiuto del programma e che oggi vogliono condividere con il proprietario quello che hanno imparato, attraverso un videomessaggio.

Cucine da Incubo 7: L’Archetto

L’Archetto è una trattoria a conduzione familiare che da oltre cinquant’anni ha in Gerardo la propria colonna portante. L’atmosfera familiare, però, non è delle più idilliache: tutti i membri dello staff, infatti, si lamentano di Gerardo, che a sua volta non accetta consigli e, nonostante abbia deciso di consegnare le chiavi dell’Archetto a sua figlia Angela, non riesce proprio a farsi da parte continuando a dare ordini. Angela si sente smarrita, non riesce a prendere in mano la situazione, la clientela si è allontanata e si lavora sempre meno. Dopo l’avvento di Cucine da Incubo, cosa cambierà?

L’Archetto: com’è oggi dopo Cucine da Incubo

Il locale aveva davvero bisogno di un cambiamento, come dimostrano le recensioni lasciate dai clienti su Trip Advisor. In passato i commenti erano innocui ma lo scorso anno c’è stato un vero collasso, con giudizi molto negativi e spazientiti.

“Sono capitata per caso in questo ristorante con un’amica, a cena, durante la Fiera del Cioccolato di Marino. Il locale era pieno, quindi abbiamo subito pensato che il cibo fosse buono! Ore 8:45 circa. Ci fanno sedere ad un tavolo ancora da sparecchiare, con tovaglia completamente unta e già utilizzata da altri clienti. La cameriera arriva a prendere l’ordinazione (una bottiglia di acqua e due pizze). Io e la mia amica iniziamo a parlare tra noi quando ci rendiamo conto che era passata un ora dal nostro arrivo e che, acqua a parte, le pizze ancora non erano arrivate. Tra l’altro la cameriera non ci aveva ancora portato tovaglioli e posate e non aveva ancora cambiato la tovaglia! Abbiamo dato uno sguardo in giro. Più o meno gli altri erano tutti in attesa quanto noi due (e c’era chi si stava lamentando). I camerieri andavano e venivano con un’agitazione anormale (cosa stranissima visto che non stavano servendo quasi nessuno). Dopo un pò mi alzo e vado a domandare quanto tempo di attesa ci sarebbe voluto per due misere pizze. Mi hanno detto che ce le avrebbero portate subito perchè il forno non funzionava. Aveva ripreso a cuocere da poco (tra l’altro non eravamo neanche state avvisate di questo, altrimenti avremmo ordinato qualche altra cosa). Mi siedo nuovamente al tavolo speranzosa ma niente. Dopo altri 15 minuti di attesa non si vedevano le nostre pizze (alcuni signori accanto al nostro tavolo, proprio in quel momento, si stavano lamentando della qualità scadente della pizza che gli avevano appena portato). Mi alzo nuovamente e vado a chiedere spiegazioni. La cameriera con un fare molto allegro e scherzoso (poco adatto al momento secondo me) mi dice che il forno aveva smesso di funzionare di nuovo. A quel punto le chiedo di portarci un piatto di antipasto misto (presente sul loro menù) e un cestino di pane, visto che erano le 10:20 ormai! La cameriera con fare agitato ritorna in cucina e mi promette di portare subito il piatto da me richiesto. Passano altri 10 minuti ma il piatto non si vedeva ancora. Tra l’altro la mia amica aveva iniziato ad avere i crampi allo stomaco poverina e stava per sentirsi male (a causa della fame). Presa dalla rabbia torno in cucina e chiedo di parlare con il principale. Escono i 4 camerieri (ragazzini di 17 anni al massimo credo, il principale tra l’altro ha mandato avanti loro e non ne capisco il motivo sinceramente) che iniziano a darmi spiegazioni inappropriate! Dico loro con tono brusco che la mia amica si sta sentendo male! Che se non ricevevo il piatto che avevo richiesto entro un minuto si sarebbero beccati una denuncia sia da me che dalla mia amica! Torno al tavolo e dopo 2 minuti si presenta la cameriera con un piattino misero con 3 fette di prosciutto crudo, che tra l’altro, appoggia con fare scocciato di fronte al viso della mia amica! Le chiedo esausta se quello era l’antipasto misto della casa che avevo chiesto e non mi ha saputo neanche rispondere. A quel punto mi alzo, le dico in faccia che sono degli incompetenti, che posti come quello dovrebbero restare chiusi a vita, che dopo 1 ora e mezza di attesa ci hanno solo prese in giro! Li ho anche minacciati di denuncia perchè la mia amica poteva sentirsi veramente male e che a loro non è importato nulla neanche di questo! Io e la mia amica siamo uscite senza pagare loro neanche l’acqua! Parlando poi con altre persone del posto ce lo hanno sconsigliato vivamente! Tutti sostengono che si mangia malissimo perchè utilizzano ingredienti scadenti, condiscono troppo i piatti e il servizio è veramente pessimo! Quindi ve lo dico sinceramente NON ANDATE A MANGIARE IN QUESTO POSTO DI M…A! Se riesco manderò loro anche un controllino da parte di un mio amico Carabiniere!”
(Ele_G198, 15 ottobre 2018)

“Siamo stati a cena in questo posto in occasione della sagra del cioccolato, ci siamo seduti in 4 avendo prenotato un tavolo, ci hanno dato un menù soltanto dopo un ora di attesa…. è stato il preludio del disastro! Supplì molto buoni ma il filetto di baccalà freddo all’interno, dopo due ore di attesa e gente in sala che dava di pazzo abbandonando il locale , arrivano soltanto 3 pizze delle 4 che avevamo ordinato…. camerieri in difficoltà vagando fra i tavoli senza sapere dove andare…. potrei dire molto altro …. ma finisco con il conto che arriva in una ricevuta non fiscale è chiaramente fuori c’e Un cartello che avvisa che non si può pagare con il bancomat perché è rotto !”
(Monica D. 13 ottobre 2018)

“io vorrei proprio sapere perchè l ‘asl la finanza o gli altri organismi preposti ancora non fanno chiudere questo obbrobbrio. sudiciume a vista d’occhio……proprietario scandaloso. se qualcuno si stesse chiedendo per quale motivo scrivo una cosa cosi, vuol dire che o siete ciechi o per il basso prezzo, vi accontentate di tutto”
(bambolbi, 2 settembre 2018)

“Frequentavamo questo ristorante anni fa,quando eravamo bambini e ci portavano i nostri genitori…ricordavano un’ottima cucina e il ristorante pieno di gente!Tornati ieri sera dopo anni,aspettative decisamente disattese!!!di sabato sera eravamo gli unici sfortunati clienti del locale..e questo poteva farci intuire già cosa ci aspettava.5 pizze su 5 tornate indietro quasi intere perché il pomodoro era acido e l’impasto vecchio.Filetto di baccalà non pervenuto (era solo pastella)e per di più gialla fluorescente (sembrava fritto in olio di motore!!!)bruschetta al pomodoro deludente ma i tutto sommato supplì gradevoli,
Che dire…rimarrà solo nei nostri ricordi!!!consiglio: chiamate Cannavacciuolo!!!!”
(LucreziaL51, 5 agosto 2018)

Come consigliato dall’ultima utente, Cannavacciuolo è stato chiamato, ed ha agito lo scorso mese di gennaio. Non ci sono ancora recensioni utili per valutare il suo operato, ma su Facebook si evince che ormai il locale è interamente gestito da Angela: Gerardo si è fatto da parte davvero, lasciando spazio alla figlia.

Cucine da Incubo 7 - Antonino Cannavacciuolo a L'Archetto

Cucine da Incubo 7: Cannavacciuolo torna a Muggia per il ristorante Aquila

$
0
0
Cucine da Incubo 7 - Antonino Cannavacciuolo con lo staff del ristorante Aquila

Cucine da Incubo 7 - Antonino Cannavacciuolo con lo staff del ristorante Aquila

Antonino Cannavacciuolo va a Muggia, in provincia di Trieste, nella terza puntata di Cucine da Incubo 7. La sua missione è quella di salvare il ristorante Aquila, che sta attraversando una grande crisi; ma questa missione gli darà anche l’opportunità di incontrare alcune persone conosciute durante una puntata dell’altro suo programma trasmesso dal Nove, O’ Mare Mio, registrata nella stessa città.

Cucine da Incubo 7: Aquila

Il ristorante Aquila è stato preso in gestione da Giulia e dal marito nel 1981, ed ha goduto di una clientela numerosa e per lo più di passaggio, data la fortunata posizione tra Italia e Slovenia. In seguito alla costruzione di una strada sopraelevata, che ha deviato il traffico davanti al ristorante, sono iniziati i primi problemi e, dopo la morte prematura del marito di Giulia, è cominciato il declino del locale. La situazione, inoltre, si è ulteriormente aggravata con le profonde tensioni fra Giulia, sua figlia Marianna, che lavora al locale come pizzaiola, e il genero Antonio, cameriere. Estenuati dall’atteggiamento distruttivo di Giulia, Marianna e Antonio hanno chiesto l’intervento dello Chef Cannavacciuolo. I suoi consigli e la sua esperienza potrebbero rivelarsi fondamentali per riportare la pace e dare un nuovo slancio all’attività di famiglia.

Aquila: com’è oggi dopo Cucine da Incubo

Stando a quanto si evince dalle recensioni presenti su TripAdvisor, Cannavacciuolo ha vinto la propria scommessa. Fino a qualche mese fa, infatti, i clienti spesso risultavano insoddisfatti e le testimonianze erano davvero poche, segno di una scarsa frequentazione del locale.

“Prima volta in questo ristorantino… Non ci siamo, mangiare discreto, personale assente e incompetente!!! Sconsigliato!”
(Minerva2832, 30 luglio 2016)

“Sono stata con dei colleghi per una cena, locale non proprio pulito, il bagno da paura!! io ho preso un brasato al Barolo, il gusto sarebbe anche stato buono, ma la carne era decisamente dura. Verdure grigliate passabili anche se un po’ troppo bruciate. Pizze con buco al centro…Conto salato visto anche le birre a 4,50….non torneremo di certo”
(Aglaia V, 12 aprile 2017)

“Premesso che non ho mai fatto una recensione negativa in tutta la mia vita, preferisco non scrivere nulla, ma questa volta …Ho preso delle pizze per asporto, per entrare in pizzeria dal parcheggio, bisogna passare per i bagni, la pizzaiola che dev’essere anche la proprietaria fa le pizze, incassa … tocca i soldi e gli ingredienti delle pizze… pizze piccole, qualità scarsa, prezzi alti, lentezza assoluta e tratta malissimo i dipendenti davanti ai clienti. Mai più”
(Samantha G, 28 giugno 2017)

Da gennaio in poi, invece, i commenti sono entusiastici e gli utenti sono tutti d’accordo nel promuovere non soltanto la pizza servita, ma anche il comportamento del personale. Stesso dicasi per le recensioni presenti sulla pagina Facebook, tutte positive.

“Posto accogliente ottima pizza personale cortese cucina casalinga molto buona conto onesto consiglio vivamente….”
(stanislav s, 25 gennaio 2018)

“Da circa una settimana quasi ogni sera siamo lì..Ottimo per cenare nei dintorni di chi ci soggiorna..buono sia per la ristorazione che per la pizzeria”
(Cicciolongo25, 22 marzo 2018)

“È da un pò di tempo che abbiamo ripreso a frequentare questo locale, ma devo dire che dopo il restiling è davvero bello e accogliente. Il personale sempre presente e disponibile, la pizza buona e leggera e i dolci buonissimi. La consiglio assolutamente!!”
(federica62019, 4 settimane fa)

“Ci siamo tornati con vero piacere, abbiamo portato con noi degli amici e sono stati entusiasti sia della buonissima pizza e della cucina.ritorneremo ancora,ringrazio tutti dello staff simpaticissimi ti fanno sentire a proprio agio”
(Anna M, 2 settimane fa)

“Sono stato di sabato sera in questo ristorante pizzeria, e ho mangiato praticamente una pizza e mezza, gli ingredienti sono ottimi e l’impasto è digeribilissimo. Fantastici e professionali i pizzaioli, ho avuto modo di guardare come lavoravano data la vicinanza del mio tavolo al banco. Bravi! Lo consiglio”
(Nico 1989, 1 settimana fa)

Cucine da Incubo 7 - Antonino Cannavacciuolo con lo staff del ristorante Aquila

Cucine da Incubo 7: Cannavacciuolo a Trani per dare «La Svolta» al Mamajuana

$
0
0
Cucine da Incubo 7 - Il Mamajuana oggi è La Svolta

Cucine da Incubo 7 - Il Mamajuana oggi è La Svolta

Antonino Cannavacciuolo affronta una delle sue missioni più difficili nella quarta puntata di Cucine da Incubo 7: cambiare la sorte di un ristorante in qualche modo “maledetto”. E’ il Mamajuana, si trova a Trani, in Puglia, ed il suo nome è quello di una bevanda alcolica tipica della repubblica Dominicana.

Cucine da Incubo 7: il Mamajuana

Il locale ha visto ben 30 gestioni fallire miseramente. È ora il turno di Adriana, che ha preso in gestione il ristorante da appena pochi mesi: tuttavia, sembra che la maledizione del Mamajuana stia colpendo ancora una volta. Il ristorante, infatti, è già sull’orlo dell’ennesimo fallimento. Adriana, benché supportata dai suoi fratelli, da suo marito e suo figlio, ha perso l’entusiasmo iniziale con cui aveva scommesso sul suo locale e sta meditando di abbandonarlo alle sue sorti. Toccherà ad Antonino far ripartire il Mamajuana da zero, come una vera start up, ma soprattutto infondere ad Adriana la determinazione smarrita: solo in questo modo potrebbe ottenere realmente la svolta che stava cercando.

Mamajuana: oggi, dopo Cucine da Incubo, si chiama La Svolta

Ebbene, il cambiamento c’è stato. Anzi, c’è stata proprio “La Svolta“: è questo il nuovo nome del Mamajuana, locale che appare adesso completamente rinnovato e con un’identità diversa rispetto al passato. Abbandonata l’impronta esotica, il risto-bar è oggi molto raffinato ed apprezzato dalla maggior parte dei clienti, stando a quanto si evince dalle recensioni presenti sulla pagina Facebook. Su Trip Advisor, invece, non ce n’è ancora traccia.

“ottimo ristorante,ottimo personale,ottimo tutto” (Bella Martinellli, 7 marzo 2019)

“Un’esperienza unica . Piatti buonissimi, servizio impeccabile e location molto carina . Consiglio assolutamente” (Debora Dibello, 9 febbraio 2019)

“Tutto molto buono. Consigliatissimo” (Gio Lapez Pellegrino, 12 febbraio 2019)

“Una svolta vera e propria. La chef ha ingranato la quinta… Da ritornarci sicuro” (Domy Bozzi, 9 febbraio 2019)

Non mancano alcuni giudizi negativi, ma si perdono nel mucchio.

Cucine da Incubo 7 - Il Mamajuana oggi è La Svolta

Cucine da Incubo 7: Cannavacciuolo chiude la stagione all’Angolo Toscano

$
0
0
Cucine da Incubo 7 - Antonino Cannavacciuolo con Fedora

Cucine da Incubo 7 - Antonino Cannavacciuolo con Fedora

La quinta ed ultima puntata della settima stagione di Cucine da Incubo è ambientata a Cecina, in provincia di Livorno. E’ lì, in terra toscana, che Antonino Cannavacciuolo tenterà di salvare L’Angolo Toscano, un locale “distrutto” da un conflitto familiare finito male.

Cucine da Incubo 7: L’Angolo Toscano

L’Angolo Toscano è stato aperto nel 2003 da Fedora e da suo figlio. All’inizio, il tandem mamma-figlio sembra funzionare alla perfezione e il locale procede spedito. Le cose, però, cambiano quando il figlio di Fedora si rende conto che la vita del ristoratore è fatta di sacrifici ai quali lui sembra non voler cedere. A causa dei frequenti litigi, il rapporto tra madre e figlio si incrina, fino alla rottura, e quest’ultimo decide di abbandonare il ristorante. La situazione, ovviamente, ha ripercussioni su Fedora: da titolare amorevole qual era si trasforma in titolare scontrosa, irascibile e propensa al litigio, incapace di fidarsi dei suoi collaboratori. A dare il colpo di grazia a una situazione già difficile ci pensa la bassa qualità del cibo proposto. Nonostante la poca clientela e il servizio scadente, Fedora non è intenzionata a mollare il ristorante: non vuole rinunciare a tutto ciò che ha costruito con tanto sacrificio e dedizione. Lei stessa, però, si rende conto che, se continua così, L’Angolo Toscano ha i giorni contati.

L’Angolo Toscano: com’è oggi, dopo Cucine da Incubo

L’intervento di Chef Cannavacciuolo, stando alle recensioni presenti su Trip Advisor, non si è rivelato però fondamentale. La puntata è stata registrata a Cecina nel mese di dicembre 2018 e, nonostante i cambiamenti apportati dal programma, i commenti dei clienti si confermano tiepidi, laddove non catastrofici, e raramente positivi, restando in linea con quelli passati.

“Metto una stella perché meno non si può. Sono stata a pranzo con il mio ragazzo, non avevo delle grandi aspettative ma dopo la restaurazione eravamo curiosi di provare questo ristorante. Come arredamento senza né lode né infamia, ma sembrava poco pulito e leggermene trasandato. Ci hanno fatto sedere ci hanno portato il menù se così si può definire: un foglio di carta a quadretti scritto a penna, quasi incomprensibile con cancellature e errori imbarazzanti (ad esempio roast beef era scritto rosbif). Abbiamo optato per due piatti misti di terra, quando la cameriera è venuta a prenderci l’ordine le abbiamo chiesto cosa ci avremmo trovato, e lei ha risposto che il piatto era composta da affettati, formaggi e dei sottoli. Già da come ce lo aveva presentato non ci aspettavamo chissà cosa, ma dopo circa 15 minuti arriva con piatti: 2 fette di salame, 2 di prosciutto, 2 di soppressata e 2 di coppa, al centro una manciata di sottoli. Non appena ci lascia i piatti esclama: “uh mi sono sbagliata! i formaggi non ci sono!”, fa una risatina e se ne va. Una cosa pietosa, mai visto un antipasto del genere, ripeto, non che mi aspettassi chissà cosa ma così.. Nemmeno una foglia di insalata, una bruschetta…niente. Mentre mangiavamo sentivamo urla provenienti dalla cucina e la cameriera urlava parolacce per la sala. Caffè imbevibile inutile dirlo, abbiamo pagato 23 euro in due, almeno ha avuto la decenza di non farci pagare il caffè e il coperto. Se non avete voglia di lavorare chiudete che fate prima perché così andate poco lontano” (sarami 1994, 17 gennaio 2019)

“Stasera ci siamo recati io mio marito e mia figlia per mangiare la pizza però come nostra abitudine prendiamo un antipasto in due dove ci arrivano 3 fette di prosciutto crudo (che sapeva di tutto tranne che di prosciutto) e 4 crostini dopo aver finito l’antipasto se cosi lo possiamo chiamare ci servono la pizza allora la mia era tutta bruciata il salame puzzava! La pizza di mio marito era immangiabile puzzava e dir poco MAI PIÙ E MAI POI CI TORNERÒ” (Carla P, 16 febbraio 2019)

“Sono andato lì ad un compleanno ho preso una pizza che non sapeva di pizza ma di cartone ,pomodoro e ingredienti vari pessimi,ora so il motivo perché sono andati a Cucine da incubo” (BHO05, 16 febbraio 2019)

“Locale semideserto di domenica non è un buon presagio, ordinato antipasti e primi di pesce, antipasti non cattivi, ma sembravano appena tirati fuori da un barattolo della metro, cozze e vongole diciamo mangiabili, i primi , pasta un po scotta, sapore decente, ma condimento poco legato alla pasta, Non ho preso dolci, ma un ns commensale ha preso un tiramisù… lasciamo stare. Speso abbastanza poco, ma abbiamo mangiato solo 4 antipasti 4 primi e un dolce.. 85€..in 4, ci torneremo a breve, spero di smentire le tante recensioni negative” (Simone S, 2 settimane fa)

“Questa pizza è veramente buona. Il pizzaiolo la prepara proprio come piace a noi, fine, ben cotta e condita bene! È una delle poche che si mangia tutta, il “cornicione” per fortuna non ce l’ha! Ma soprattutto è digeribile, ciò vuol dire che l’impasto è stato ben lievitato. Un difetto ce l’ha la canna fumaria della cucina che non tira bene e fa fumo nel locale. Sistematelo! Per la pizza: complimenti davvero!” (Italy93, 1 settimana fa)

Cucine da Incubo 7 - Antonino Cannavacciuolo con Fedora

Cucine Da Incubo passa su Sky Uno

$
0
0
Cucine Da Incubo

Cucine Da Incubo

Le Cucine Da Incubo di Antonino Cannavacciuolo ritornano sul satellite.  Dopo le quattro annate trasmesse sul Nove di Discovery, il programma torna infatti sulla piattaforma satellitare, dove ha imperversato dal 2013 al 2015, sul “defunto” FoxLife. La novità è l’arrivo su Sky Uno che ormai – insieme ad Endemol Shine – si è assicurata l’esclusiva sulle performance catodiche dello chef campano (il 29 agosto riparte Antonino Chef Academy e poi la nuova edizione di Masterchef).

La messa in onda dell’ottava stagione è prevista nel 2022 e sono partiti ufficialmente i casting. Per partecipare al cooking-show portato al successo, in tutto il mondo, da Gordon Ramsay, gli interessati devono mandare una mail a cucine@endemolshine.it o telefonare al 3484758274. Lo spirito del programma resterà invariato: di settimana in settimana, Cannavacciuolo visiterà vari ristoranti per dare ai proprietari, e ai dipendenti, le dritte giuste per far funzionare meglio cucina e sala. Un racconto dove, gioco-forza, verranno illustrati anche i problemi che i ristoratori hanno incominciato ad avere nel momento in cui è sopraggiunta la pandemia, che darà quel tocco in più di “reality” che, di edizione in edizione, ha decretato il successo del format.

Negli anni di militanza su FoxLife, Cucine Da Incubo è stato replicato su Cielo e TV8, mentre Discovery, oltre che sul Nove, lo ha riproposto su Food Network. Col nuovo passaggio su Sky Uno, è quindi probabile che lo show ritorni sui canali free di Sky.  Sky Uno, invece, ha “attinto” da Fox Life anche Quattro Matrimoni.

Cucine da Incubo 8: Antonino Cannavacciuolo riparte dalla Locanda degli Artisti di Lucino (CO)

$
0
0
Cucine da Incubo 8 - Cannavacciuolo con lo staff della Locanda degli Artisti

Cucine da Incubo 8 - Cannavacciuolo con lo staff della Locanda degli Artisti

Nell’ottava stagione di Cucine da Incubo, la prima in onda su Sky Uno, Antonino Cannavacciuolo girerà l’Italia per salvare sei ristoranti sull’orlo del baratro. Si muoverà tra Lecce, Viterbo, Bologna, Roma e la Calabria settentrionale ma il suo viaggio inizia da Lucino, in provincia di Como, dove si trova La Locanda degli Artisti. Il ristorante è protagonista della prima puntata, in onda questa sera alle 21.15 (e in streaming su NOW) ma già trasmessa in anteprima giovedì 31 marzo alle ore 20.

Cucine da Incubo 8: La Locanda degli Artisti

A gestire La Locanda degli Artisti è Noemi, trentenne che è l’anima del ristorante da otto anni, ovvero da quando, lasciati gli studi, decise di aprire un locale tutto suo nonostante l’unica esperienza che avesse nel campo della ristorazione fosse il lavoro come barista part-time. La Locanda è stata sin da subito a gestione familiare: la mamma Roberta, che aveva gestito un bar, è in cucina con Noemi; in sala c’è Carola, amica di Noemi, alla sua prima esperienza; il padre Aldo aiuta nella gestione delle spese e dei fornitori.

Dopo otto anni il locale di Noemi non solo non decolla, ma ha gravi problemi finanziari e di organizzazione tanto che i rapporti tra loro non sono sempre facili. La clientela potenzialmente non mancherebbe, ma spedizionieri, personale d’ufficio e camionisti di passaggio non vengono attratti dal locale, che risulta spoglio e senza anima.

Nel corso degli anni, Noemi ha provato diverse formule, sempre dispendiose e fallimentari: oltre ad aprire per le colazioni, il locale oggi offre un menù che varia ogni giorno a pranzo e cena, e nel frattempo cerca di espandersi offrendo anche un laboratorio di pasticceria e una sala con delle slot machine. La cucina di Noemi è alla buona e pasticciata, le porzioni sono troppo abbondanti e lei asseconda qualsiasi richiesta fuori menù dei clienti, rallentando il proprio lavoro.

Insomma, pur avendo grande forza di volontà e tante idee, Noemi non riusciva a far decollare il suo negozio, a scapito della qualità del locale, del cibo e anche dei rapporti con la sua famiglia e gli altri membri dello staff. L’avvento di Cannavacciuolo, sarà riuscito a cambiare le cose?

La Locanda degli Artisti: com’è oggi, dopo Cucine da Incubo

Stando a quanto si legge nelle recensioni recente presenti su TripAdvisor e sulla pagina Facebook del locale, sì. I clienti che lo conoscevano già ne sottolineano i cambiamenti, concentrandosi sul menù e sui nuovi piatti, molto apprezzati. E, sempre dai profili social ufficiali, si legge che adesso il ristorante offre una tessera fedeltà ai clienti fissi e apre anche di sera per due volte alla settimana.

“Piacevole sorpresa! Locale completamente rinnovato, davvero molto carino e intimo. Personale accogliente e gentile, abbiamo mangiato parmigiana di melanzane, plin ai broccoli, stinco con polenta e tagliata di carne. Tutti i piatti sono stati presentati benissimo ed erano tutti davvero molto buoni e leggeri! Consiglio vivamente i plin!!! Ogni weekend poi ci sono dei piatti fuori menù (spero di trovare anche la prossima volta i pizzoccheri per assaggiarli). Prezzo molto accessibile (abbiamo speso 20€ a testa prendendo anche 1 dolce e i caffè). Ci ritornerò sicuramente!” (Letizia c, 13 novembre 2021)

“Tutto ottimo ed ambiente bellissimo” (Christian Frangi, 12 febbraio 2022)

Brava Noemi da te abbiamo passato una eccellente serata. consiglio a tutti… piatti particolari e molto gustosi. Torneremo spesso anche con amici COMPLIMENTI!!!” (Angelo Mossi, 14 febbraio 2022)

Antonino Cannavacciuolo Cucine da Incubo 8 - Cannavacciuolo con lo staff della Locanda degli Artisti

Cucine da Incubo 8: Cannavacciuolo in Salento per salvare La Tana degli Elfi

$
0
0
Cucine da Incubo - La Tana degli Elfi (logo attuale)

Cucine da Incubo - La Tana degli Elfi (logo attuale)

Per la seconda puntata della nuova stagione di Cucine da Incubo, in onda questa sera su Sky Uno alle 21.15, Antonino Cannavacciuolo sbarca a Parabita, in provincia di Lecce, dove si trova La Tana degli Elfi, locale alla buona nel centro della cittadina, reduce da gestioni poco oculate che l’avevano ridotto ad una mensa self-service con cibo precotto.

Cucine da Incubo 8: La Tana degli Elfi

La famiglia Prota, attuale proprietaria, ha rilevato l’attività per cercare di trasformarla in un vero e proprio ristorante. Tutto il nucleo familiare ha una passione per la musica, in particolare per la tradizione neomelodica partenopea: il papà ha un passato di batterista, è un paroliere e scrive canzoni (sostiene di aver ceduto i diritti per una canzone portata poi al successo da Julio Iglesias), e ha conosciuto colei che poi sarebbe diventata sua moglie negli anni Settanta quando lei, cantante neomelodica, lo coinvolse nella sua band. Pochi anni dopo, la coppia ha iniziato a prendere in gestione diversi locali, di fatto i figli sono cresciuti nelle cucine. Il papà ha la sua postazione salda in cucina insieme al genero, la madre è in sala assieme alla figlia, il figlio invece è al karaoke. Il nome “La Tana degli Elfi” deriva dal fatto che i gestori hanno spesso notato degli Elfi all’interno del locale: il ristorante è dedicato a loro perché, sostengono i Prota, sono gli artefici di tutto ciò che succede.

Nel locale c’è grande bisogno dello chef Cannavacciuolo: il padre non vuole essere aiutato ai fornelli e ha un menù troppo corposo; la madre non ha fiducia nel marito e lo tiene sotto controllo entrando regolarmente in cucina; la figlia scalpita perché, nonostante la sua giovanissima età, è convinta di poter cucinare meglio del padre e gestire la sala ancor meglio della madre; il figlio dà tutto se stesso nel karaoke ma il volume del suo microfono è talmente alto da rendere difficile anche la scrittura delle comande. I clienti scarseggiano, i pochi che si avventurano aspettano il cibo per troppo tempo e non riescono a parlarsi talmente è alto il volume della musica.

Dopo un’attenta osservazione delle dinamiche da parte dello chef e dopo una ristrutturazione completa, lo staff sarà pronto a ricominciare: ma saprà mettere a frutto i consigli ricevuti dallo Chef e imparare dagli errori del passato?

La Tana degli Elfi: com’è oggi, dopo Cucine da Incubo

Abbiamo analizzato le immagini del locale presenti su Facebook (e che trovate nella nostra gallery) e la trasformazione degli ambienti è impressionante: quelli che prima erano anonimi stanzoni senza personalità sono diventati caratteristici ambienti a tema elfi, caldi ed accoglienti.

Le iniziative del locale sono annunciate sulla pagina puntualmente e con locandine accattivanti, capaci di attirare la clientela e creare continuità.

I tanti cambi di gestione rendono infattibile un’analisi dei commenti degli utenti sul web. Quelli presenti sulla pagina Facebook e risalenti a prima dell’avvento di Cannavacciuolo, tuttavia, registravano già una certa soddisfazione da parte degli avventori, soprattutto per gli ospiti musicali e il karaoke, cuore del locale.

Cucine da Incubo - La Tana degli Elfi (logo attuale)

Cucine da Incubo 8: Pasqua all’Onassis Village Pub Ristorante di Montefiascone

$
0
0
Onassis Village Pub Ristorante

Onassis Village Pub Ristorante

Nella terza puntata dell’ottava stagione di Cucine da Incubo, in onda su Sky Uno alle 21.15 della domenica di Pasqua, Antonino Cannavacciuolo sarà a Montefiascone, in provincia di Viterbo, per provare a salvare le sorti dell’Onassis Village Pub Ristorante.

Cucine da Incubo 8: Onassis Village Pub Ristorante

L’Onassis Village Pub Ristorante di Montefiascone è stato aperto nel 2017 e ha cambiato veste molte volte: in sé vuole racchiudere almeno due anime, quella del villaggio vacanze e quella della ristorazione, quest’ultima in tutte le sue forme. Il locale è, infatti, pizzeria, creperia, gelateria, piadineria, hamburgeria, cocktail bar, ma rende disponibili anche le colazioni e gli aperitivi, con panini, tramezzini, kebab, hot dog, oltre a un chiosco per i cocomeri. Onassis, poi, incarna il self-made man in cui il fondatore e gestore Doriano si identifica: come Aristotele Onassis, l’armatore greco, anche lui si è fatto dal nulla e ha creato la sua piccola flotta composta da barche e gommoni alle quali si aggiunge una limousine bianca sempre parcheggiata davanti al locale. Doriano è poliedrico e istrionico; la sua compagna Monica, titolare del locale e cuoca, arranca cercando di essere all’altezza della situazione: i due si amano nella vita ma si odiano in cucina.

Il menù del locale è chilometrico; lo staff ha una miriade di postazioni da gestire ma ruoli poco definiti, orari e turni pesanti che non fanno altro che aumentare il loro scontento, tanto che nel corso degli anni diversi dipendenti sono andati via di punto in bianco; i clienti aspettano le pietanze a lungo. Spesso nell’Onassis Village Pub Ristorante sono nati progetti tanto fantasiosi quanto ingestibili come “l’aperitivo sull’acqua” o “la cena gratis”: iniziative che hanno portato ben pochi risultati. Il ristorante ha un potenziale evidente ma l’insoddisfazione generale rende la situazione invivibile: Cannavacciuolo sarà riuscito ad aggiustare la rotta e dare un futuro all’Onassis Village Pub Ristorante?

Onassis Village Pub Ristorante: com’è oggi, dopo Cucine da Incubo

Su TripAdvisor i problemi del locale si leggono tutti nei commenti insoddisfatti rilasciati in passato dai clienti: scarsa organizzazione, scarsa igiene e piatti non all’altezza delle aspettative dipingono una situazione davvero sull’orlo del baratro.

“Il peggior servizio mai ricevuto, mai stata trattata così. Serata decisamente da dimenticare, servizio pessimo: dopo aver avuto problemi con il resto, i soldi ci sono stati letteralmente lanciati, con annesse lamentele della cameriera e nessuna scusa ricevuta. Drink imbevibile e nessun rimborso, neanche dopo la precedentemente citata scenata” (Osozio_01, giugno 2021)

“Terribile. È veramente brutto dare una recensione pessima a un luogo dove ci sono persone che lavorano.. ma onestamente, anche se nella zona non si trovano certo eccellenze nel servizio,credo che in un posto così si tocchi davvero il fondo. A dir poco scortesi, camerieri imbranati, piatti serviti freddi o semicrudi, si scordano il pane , l’acqua, i piatti… oltre che la lentezza indecente. È un vero peccato perché il luogo è incantevole e con persone amanti del proprio lavoro potrebbe essere una vera chicca. Unica salvezza il barman spagnolo decisamente più simpatico, per cui mi sento di dare due palline e non una. Prezzi popolari” (robidiks, 8 agosto 2021)

Lì gli esiti della rivoluzione messa in atto da Cannavacciuolo non si leggono (il locale ha ancora due stelle su cinque), ma sulla pagina Facebook ufficiale le cose sono ben diverse. Lì si registra un 4,7 su 5 e ci sono commenti più soddisfatti, che lasciano ben sperare.

“Locale stupendo, proprio sulle rive del lago di Bolsena. il personale gentile e disponibile. compleanno riuscito alla grande!!! grazieeee” (Valentina Oriolesi, 6 febbraio 2022)

“Posto bellissimo sul lago, personale gentilissimo e simpaticissimo, spesso organizzano belle serate con musica dal vivo o Karaoke, primi di mare e di terra eccellenti ed abbondanti pizza ottima dolci super da non perdere semifreddo al mango” (Alfredo Onofri, 26 febbraio 2022)

“Ottimo cibo ..personale attento e gentile ..locale molto curato nei particolari..notato la pulizia intorno…da consiliare..” (Maria Cristina Renzani, 6 marzo 2022)

Onassis Village Pub Ristorante

Cucine da Incubo 8: Antonino Cannavacciuolo al Ponte Rosso di San Giorgio di Piano (BO)

$
0
0
Cucine da Incubo - Antonino Cannavacciuolo al Ponte Rosso

Cucine da Incubo - Antonino Cannavacciuolo al Ponte Rosso

Il viaggio di Antonino Cannavacciuolo in giro per le Cucine da Incubo di tutta Italia prosegue questa sera alle 21.15 su Sky Uno con la trasformazione del Ponte Rosso, un locale che si trova a San Giorgio di Piano in provincia di Bologna e che, pur essendo su una statale molto trafficata e quindi in una posizione apparentemente ideale, non sembra catturare le simpatie della clientela.

Cucine da Incubo 8: Ponte Rosso

Mirko, titolare del ristorante da 6 anni, avrebbe anche le carte in regola per poter far bene ma, soffocato dalle difficoltà economiche, sembra un po’ aver perso la voglia e con essa anche la sua passione per la cucina. Ad aiutarlo c’è un trio tutto al femminile: Sanaa, che aveva cominciato come lavapiatti ed è diventata poi aiuto-cuoca, Doina (per tutti Didi) e Lisa in sala. Mirko aveva l’obiettivo di creare con i suoi dipendenti una grande famiglia ma loro, che chiedono a lui indicazioni precise e stimoli giusti per poter affrontare il lavoro nel giusto modo, vedono le loro aspettative puntualmente deluse.

A volte Mirko ha anche difficoltà a pagare gli stipendi in tempo, in più il locale – dall’aspetto piuttosto antiquato – non si riempie ed è costretto, per rientrare dei costi, ad abbassare la qualità della materia prima. Risultato: nello staff regnano nervosismo e svogliatezza. Il menù proposto sembrerebbe improntato alla cucina tipica bolognese, in realtà l’offerta appare come grassa e ricca di panna; a pranzo c’è un menù fisso a 13 euro dedicato ai clienti operai della zona, per la sera c’è una carta che cambia, a seconda della stagionalità, due volte l’anno. Insomma, una certa confusione: l’avvento di Cannavacciuolo cambierà le cose?

Ponte Rosso: com’è oggi, dopo Cucine da Incubo

Le recensioni presenti su TripAdvisor dimostrano quanto negli anni l’andamento del locale sia stato altalenante (quelle su Facebook sono, invece, migliori). A commenti positivi e soddisfatti si sono alternati quelli delusi e per nulla convinti dei clienti, che dimostrano quanto soprattutto la cucina lasciasse molto a desiderare e che riportiamo.

Locale rustico e poco curato, qualità delle pietanze nella media.. Carne servita un po’ fredda e gnocchi un po’ insipido.. Prezzi un po altini” (leonardog592, 22 gennaio 2020)

“Sono stata con amici una sera di agosto e ho potuto constatare che rispetto allo scorso anno qualcosa è cambiato, prima avrei consigliato questo posto a chiunque, ora purtroppo non lo consiglierei più. Abbiamo preso delle cotolette alla bolognese che qui erano davvero una specialità ed a questo giro non erano per niente buone, fredde, immerse in litri di panna e ne abbiamo lasciate più della metà perché erano proprio indigeste, a differenza come ho detto prima di un anno fa che erano spettacolari. I contorni non sembravano freschissimi, e nelle verdure il fungo era completamente bruciato. Non credo ci ritornerò più!” (Ne19_f, 14 settembre 2021)

Pranzo di lavoro locale accogliente ma troppo freddo Portate approssimative Cotoletta bolognese salatissima Prezzo sopra la media Servizio non sufficiente Un po’ troppa attesa” (Pietro M, 17 dicembre 2021)

Dopo la trasformazione messa in atto dallo show di recensione ne è stata caricata una soltanto e non è particolarmente entusiastica, segno che c’è ancora parecchio lavoro da fare.

“La location rinnovata risulta essere piacevole. Menù pretenzioso che ha bisogno di essere affinato nella sua realizzazione. Alcuni ingredienti “particolari” privi di sapore, vedi granella di pistacchio o porcini, altri sovrastanti nel gusto, vedi gorgonzola o salvia. Primi immersi in un eccesso di condimento o di burro. Servizio… non giudicabile… per un litigio con la titolare, la cameriera ha lasciato la sala. Il conto, adeguato alla descrizione del menù anche se poi, i piatti, nella loro realizzazione non raggiungono le promesse fatte” (robertorN5237ZR, 15 febbraio 2022)

Cucine da Incubo - Antonino Cannavacciuolo al Ponte Rosso

Cucine da Incubo 8 fa tappa in Calabria: tutti ‘Da Mario’ con lo chef Cannavacciuolo

$
0
0
Cucine da Incubo - Antonino Cannavacciolo... Da Mario

Cucine da Incubo - Antonino Cannavacciolo... Da Mario

Per la quinta puntata dell’ottava stagione di Cucine da Incubo, in onda questa sera alle 21.15 su Sky Uno, Antonino Cannavacciuolo si sposta nel sud Italia, precisamente a Roseto Capo Spulico in provincia di Cosenza, dove si trova il “ristorante pizzeria bar” Da Mario, un locale che sembra avere gran bisogno del suo aiuto.

Cucine da Incubo 8: Da Mario

Fondato dal signor Mario, ora è gestito dal figlio Ciro, un cinquantenne che ha sempre vissuto in zona: dopo una gioventù trascorsa in Marina, si è ritrovato costretto a rimboccarsi le maniche e a sostituirsi al padre ormai anziano. In un primo momento si è occupato delle pizze e del forno, poi ha sperimentato tutti i ruoli (a sentire lui – totalmente autodidatta in cucina e geloso dei suoi piatti – il suo luogo ideale è la sala ma, dato che non si fida di nessuno e non ritiene nessuno in grado di essere un buon cuoco, si vede costretto a stare in prima linea in cucina dove, da qualche anno, passa le sue giornate).

Insieme a lui c’è la sorella minore Cinzia, appassionata di ristorazione e tornata da poco a Roseto – carica di progetti e idee – dopo un’esperienza tra studio e lavoro a Napoli. I due fratelli però, pur volendosi molto bene, discutono spesso non trovandosi mai d’accordo né nel quotidiano né negli obiettivi nel lungo periodo e la ragazza, quindi, tende spesso a fare un passo indietro.

Altri membri dello staff sono Rita, la cui ansia di controllo oltre che la sfiducia nelle capacità di chi la circonda prendono spesso il sopravvento; Michele, barese trapiantato in Calabria, che si era offerto come aiuto-cuoco ma è stato presto relegato a preparare panini e insalate; e Domenico, anche lui in sala, che viene sgridato se osa leggere le comande al pass o spostare qualche tavolo per i clienti.

In origine, alla metà degli anni Settanta, il locale era una baracca in cui si offrivano pescato e fritto. Sito su una strada di passaggio, la clientela è spesso stata caratterizzata da gente senza particolari pretese: il ristorante potrebbe riempirsi ma sia la cucina che la gestione passa sotto il controllo di Ciro che non riesce né a tacere né a ridimensionarsi, né evidentemente a tenere tutto sotto controllo. Cannavacciuolo riuscirà a fargli capire come fare?

Da Mario: com’è oggi, dopo Cucine da Incubo

L’unica entusiastica recensione rilasciata su TripAdvisor (dove il locale registra un complessivo 3 su 5) dopo la trasformazione messa in atto dal programma Endemol Shine Italy ci fa pensare di sì e, andando a ritroso, dalle parole deluse dei clienti sembra evidente che i margini di miglioramento erano davvero ampi. Ecco a seguire il commento di oggi, seguito dai “peggiori” del passato.

Prelibatezze dai gusti semplicemente unici e irresistibili… per i palati dalle pretese “impossibol”… “un “miraggio” non ritornarci !…”(carambaCastrovillari, 6 marzo 2022)

“Se potessi dare punteggio zero, lo darei. Ci siamo fermati in questo posto, perché di passaggio…quale decisione peggiore… Il proprietario poco accogliente, ma tralasciando questo, i cornetti presi per la colazione, erano immangiabili!!!freddi e duri, credo vecchi di più giorni…e nonostante è stato fatto presente e gettati nel cestino dopo il primo morso, il proprietario ha ribadito con indisponenza che fossero della mattina!! Ha poi presentato il conto salatissimo: 2 cornetti andati a male ed un caffè per un totale di € 4,00… Senza parole siamo andati via …perché ad un individuo del genere, cosa vai a dire…poveri turisti!!!! Non vi fermate mai qui!!!” (793graziellab, 6 ottobre 2021)

“Pessimo posto. Poco accogliente… panini imbottiti… di imbottito c’era solo il conto. 7 euro un panino con 3 fette di salame, affettati e formaggi conservati male con evidenti parti scure. Il Panino era duro. 3 panini, 2 caffè, 1 coca 33cl ….25 Euro” (paolomannone, 12 settembre 2021)

“Pranzo pessimo. Mi dispiace veramente ma questa esperienza è stata pessima.! questi non sanno cucinare neanche un piatto di spaghetti al sugo. Io mi vergognerei!” (B580ONleonardoc, 24 agosto 2019)

Cucine da Incubo - Antonino Cannavacciolo... Da Mario

Cucine da Incubo 8 chiude ‘Ai Tre Scalini’ di Roma

$
0
0
Cucine da Incubo  8 - Antonino Cannavacciuolo Ai Tre Scalini

Cucine da Incubo 8 - Antonino Cannavacciuolo Ai Tre Scalini

La sesta ed ultima puntata dell’ottava edizione di Cucine da Incubo, in onda questa sera alle 21.15 su Sky Uno, porta Antonino Cannavacciolo nella Città Eterna, dove si trova il locale di tipica cucina romana Ai Tre Scalini.

Cucine da Incubo 8: Ai Tre Scalini

A fondarlo Carmelo e Rita, veracissima coppia che nel 2001 decide di tuffarsi nell’avventura della ristorazione. Dopo aver gestito un bar, nei lontani anni ’80, e aver dato alla luce i figli Antonella e Valerio, Carmelo e Rita aprono una trattoria spartendosi il lavoro: Carmelo governa la cucina, Rita gestisce la sala. I due ragazzi crescono nel locale e occasionalmente danno una mano ai genitori.

Per i clienti del quartiere non è difficile affezionarsi ai Tre Scalini: Carmelo è solito offrire caffè, amari e persino il coperto, il suo menù è ricchissimo di proposte (i primi in carta sono una trentina, e lo stesso dicasi per i secondi). Col passare degli anni, l’impegno dei figli aumenta: Valerio impara a fare le pizze (senza poter toccare le padelle del padre), Antonella è in sala (talvolta aiuta anche in cucina). Ultimamente, però, la gestione, ha iniziato a barcollare: c’è una difficoltà generale a prendere decisioni, i genitori non nutrono abbastanza fiducia nelle potenzialità dei figli – e allo stesso tempo, con l’aumentare dell’età, sentono sempre di più la fatica nel reggere il ristorante sulle proprie spalle – e i due giovani non possono rinnovare liberamente il locale.

Antonino Cannavacciuolo deve quindi fare i conti con un menù esagerato, un padre senza peli sulla lingua, una mamma stanca e sfiduciata, una figlia che scalpita per avere maggiori responsabilità e riconoscimenti e un figlio che non ha ancora deciso cosa vuole fare da grande. Riuscirà a tirare fuori una gestione migliore?

Ai Tre Scalini: com’è oggi, dopo Cucine da Incubo

Ad onor del vero, leggendo le recensioni presenti sia su TripAdvisor che sulla pagina Facebook del locale, i problemi dello stesso sembrano solo interni alla famiglia perchè i clienti se ne sono sempre detti soddisfatti. Merito di un menù ricco e verace e di uno staff nonostante tutto accogliente e capace di mettere il cliente al primo posto nonostante le difficoltà.

“Locale veramente accogliente cucina tradizionale romana prezzi perfetti. Un posto dove sicuramente tornerò. Personale cordiale e disponibile che ti fa sentire come a casa” (F-1063, 22 gennaio 2022)

“Top. I tre scalini è una delle pochissime trattorie veramente romane ancora rimaste a Roma. Gestita da una famiglia che vi accoglierà sempre con il sorriso, vi offre sia piatti tipicamente romani, che altre leccornie. La pizza è davvero buona, fina. Il pesce è sempre fresco, e tutti i piatti sono ottimi. Mi piace andarci anche perché mi sento a casa. Una nota di merito per il tiramisù. Ai tre scalini posso dare solo cinque stelle” (ileniagig2018, 1 novembre 2021)

“Buongiorno, dopo la forzata chiusura, sono tornati. Come sempre cucina ottima dai primi alle pizze. Prezzi onesti. ancora grazie” (maria rosa, 25 ottobre 2021)

“Hai Capito!!! Sperduto in una vietta a senso unico c’é questo angolo di vera cucina romana con signora e figlia, in cucina gentilissime e casarecce Tutto ottimo e prezzi onesti Torneremo a provare la Pizza” (fanatam, 5 ottobre 2019)

Cucine da Incubo  8 - Antonino Cannavacciuolo Ai Tre Scalini
Viewing all 57 articles
Browse latest View live